Le botteghe dei Templari


I mercati coperti della città vecchia sono formati da tra gallerie parallele, con passaggi laterali che le collegano.
Risalgono al periodo in cui regnò la regina Melisenda (1143-52), vedova del re crociato Folco d'Angiò, che li fece costruire dove una volta era situato il Cardo romano-bizantino (così si chiamava allora la via principale della città, che aveva anche la funzione di mercato).
La galleria centrale, chiamata in arabo suk el-Attarin (il mercato dei droghieri) apparteneva in coproprietà ai cavalieri Templari e alle suore Benedettine di S.Anna ( monastero fondato da Yvette, sorella di Melisenda...).
Come si indicavano i diritti di proprietà? Semplicemente incidendo il proprio "logo" suglia archi dei negozi stessi.
Così è possibile ancora oggi sapere quale negozio apparteneva ai cavalieri e quali alle suore...

Le suore così :


Le iscrizioni esistono ancora, ce ne sono più di dieci ancora leggibili, ma spesso sono coperte da vestiti e t-shirts appesi dai negozianti di oggi. Per vederle meglio è consigliabile andarci di notte o la mattina presto.
Un elenco completo e dettagliato delle iscrizioni crociate si può trovare nella voluminosa opera del padre francescano Sabino de Sandoli:
"Corpus inscriptionum crucesignatorum terrae sanctae"

stampato dalla tipografia francescana a Gerusalemme, dove è stata raccolta minuziosamente ogni traccia scritta lasciata dai crociati nel loro breve soggiorno a Gerusalemme ( 88 anni).

I cavalieri segnavano i loro negozi così: