
Dragomanno
= da turjeman in arabo, turgemana in aramaico. Un
interprete di arabo turco o persiano, impiegato come interprete ufficiale
di ambasciate o consolati o come guida turistica.
Questa è la definizione che si trova nel prestigioso dizionario
Webster.
Il termine, che era molto usato fino alla prima guerra mondiale, è
caduto oggi in disuso, ed è usato localmente solo dagli arabi,
che usano la dizione araba turjeman.
Fino a 50 anni fa in tutte le guide del Medio oriente, dal Baedeker
alla Guide Blue, si trovavano non solo gli elenchi dei dragomanni locali,
ma le modalità di fare contratti con gli stessi, le precauzioni
da prendere nei loro confronti etc.
Per esempio riportiamo la "Guida Indicatrice dei Santuari e Luoghi storici
di Terra Santa" di Fra Lavinio da Hamme pubblicata nel 1870: "I
dragomanni sono uomini esperti del paese, che conoscono le strade e
parlano diverse lingue. Essi servono d'interpreti, di guide e di provveditori.
Prima di impegnarsi con un dragomanno conviene assicurarsi della sua
probità e capacità, prendendone informazioni da persone
di fiducia. Non tutti i dragomanni sono capaci di dare spiegazioni esatte
intorno ai luoghi rimarchevoli che s'incontrano nel cammino".
Il dragomanno si occupava dei mezzi di trasporto ( muli, cavalli e carrozze)
del pernottamento (tende o locande) e del vitto, oltre a tenere lontani
mendicanti e briganti, ottenere i permessi necessari e contrattare nei
bazaars. Inoltre era quello che faceva da "cicerone" nei diversi siti,
pur non sempre avendo una preparazione in proposito.
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Spesso
i dragomanni erano degli occidentali che si erano installati in oriente
,avevano imparato la lingua e i costumi locali e si proponevano come scorte
per i viaggiatori europei. In Terra Santa il più famoso era un americano,
Carola Floyd, che faceva parte della colonia americana installatasi a
Giaffa a metà del 19 secolo.
Era arrivato con delle carrozze, con le quali scortava i turisti per il
paese. Nel 1898 aveva accompagnato la visita dell'imperatore Guglielmo
II a Gerusalemme. Si vestiva in maniera assai stravagante ed era bardato
di sciabole e pugnali, come un vero beduino del deserto.
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