La tradizione racconta che S. Elena ritrovò la croce in una cisterna
vicino al Calvario nel 326 , dopo aver estorto (con torture varie) da
un ebreo di nome Giuda l'indicazione del luogo esatto.
Dopo circa cinquant'anni S. Cirillo di Gerusalemme osservò che il
mondo era pieno di frammenti della Santa Croce.
Oggi i pezzi più importanti sono visibili nel monastero cistercense
di La Boissiere, nella Loira, un'altro nella Sainte Chapelle nel Palazzo
reale a Parigi, donato da Luigi IX, e il più grosso nel convento
di Sainte-Gudule a Bruxelles.
Essendo le chiese d'Europa piene di frammenti della croce, sarebbe logico
pensare che a Gerusalemme non ne siano rimasti.
Ma le cose non stanno esattamente così, poichè i greci ortodossi
ne mostrano almeno due pezzi, uno addirittura proprio sotto al Calvario
,situato nella Basilica del S. Sepolcro, in una sala che funge sia da
ufficio che da Tesoro.
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La Vera Croce
La quantità di reliquie cristiane sparse nelle
cattedrali d'Europa hanno fornito materiale per decine di libri ed enciclopedie.
I più accaniti raccoglitori di reliquie furono i Crociati che tornarono
in Europa con le valigie piene.
Oltre alla famosa Sindone, sono arrivati a noi i chiodi della crocefissione,
le spine della corona, il sangue di Gesù, le sue lacrime, l'ombelico
e il prepuzio...
Ma le reliquie più importanti sono senza dubbio quelle della Santa
Croce sulla quale Gesù fu crocefisso.
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